giovedì 29 settembre 2011

programma generale

Università degli studi di Genova Facoltà di architettura

Laboratorio di progettazione architettonica IIA Massimiliano Giberti

Cercando Casa                                a.a 11/12
nuove forme di occupazione e organizzazione dello spazio domestico
 

programma generale

 


obiettivi e metodi

definizione del campo


Cercare casa, sentirsi a casa, tornare a casa, scappare da casa, chiudersi in casa: tutte espressioni attraverso le quali descriviamo momenti diversi della nostra vita. La casa non è solo un luogo fisico, ma soprattutto uno spazio emozionale che cresce e cambia insieme a chi la abita. Mai come oggi la dimensione privata ha rappresentato così fortemente il carattere, le aspirazioni ed il ruolo sociale di un individuo: in altre parole siamo la casa cha abitiamo.
Nell’arco degli ultimi 20 anni il concetto di abitare ha perso le connotazioni sociali e collettive che lo hanno caratterizzato storicamente per acquisirne altre legate alla individualità di chi aspira a possedere il proprio spazio privato e ad esserne rappresentato: dalla casa per tutti si è arrivati ad una casa per ciascuno.
Dopo l’abbigliamento, l’orologio, l’automobile e il telefono cellulare, anche la casa entra a fare parte di quell’universo di oggetti di consumo che contribuiscono a definire la personalità e gli obiettivi di ciascuno di noi, adattandosi e reagendo al nostro modo di vivere.
L’abitazione si libera dalla sua tradizionale immobilità per specializzarsi in funzione di esigenze specifiche: casa indumento, casa protesi, casa rifugio, casa interfaccia multimediale, descrivono un nuovo concetto di spazio domestico che si sta costantemente ampliando.
Il marketing immobiliare offre prodotti residenziali che siano personalizzabili e capaci di rispondere alle esigenze di ogni possibile acquirente. Oggi ognuno di noi può: disegnare la propria casa, modificando la disposizione dei locali interni, scegliere le finiture, i materiali e i colori, gestire riscaldamento e raffrescamento a distanza, con la stessa semplicità con cui si seleziona il motivo di sfondo del proprio desktop o la suoneria del cellulare.
I tradizionali modelli residenziali come la casa a schiera, a corte, in linea o a torre caratterizzati dalla soluzione compositiva adottata, sono ormai soppiantati da altri modelli legati all’universo emozionale e all’immaginario soggettivo. Si sceglie una nuova casa in base al modello di vita cui si aspira o nel quale ci si riconosce.
Abitare diventa una forma di affermazione della propria identità, che si esprime attraverso nuove azioni di occupazione e organizzazione dello spazio domestico che superano i tradizionali canoni tipologici.
Ad ogni azione il Laboratorio associa uno strumento attraverso il quale questa viene compiuta generando un nuovo modello domestico. L’obiettivo è la sperimentazione di tre strategie operative parallele che attraverso la rilettura dell’ambiente esistente portino alla progettazione di nuove forme di organizzazione dello spazio domestico, modificando allo stesso tempo l’ambiente esterno e le regole di relazione tra gli individui.

argomenti

01 azione:RIUSARE _ strumento:CORPO UMANO

forme e modalità di occupazione dello spazio domestico da parte del corpo umano



PAROLE.
Il corpo umano è il primo strumento di esplorazione dello spazio che abbiamo a disposizione. La lettura e l’interpretazione di ogni ambiente dipendono dalle modalità attraverso le quali il nostro corpo interagisce con l’ambiente stesso.
E’ possibile modificare lo spazio architettonico semplicemente usandolo in modo alternativo, muovendoci, osservando, ascoltando secondo regole non convenzionali.
La logica modernista che collega rigidamente una determinata architettura alla funzione per la quale è stata progettata, imponendo al corpo una serie di comportamenti prefissati per l’uso e la fruizione di ogni spazio, viene oggi superata dall’esigenza di ogni individuo di fruire in modo autonomo e soggettivo il proprio spazio vitale.
Adattare, risistemare, personalizzare, modificare: tutte azioni che sottolineano la necessità di ognuno di ridisegnare lo spazio domestico in funzione di un modello che non è più universale ed estensibile a categorie sociali omogenee, come invece pretendeva il Movimento Moderno.
Il ciclo di lezioni teoriche proposte in questo primo blocco ha l’obiettivo di mostrare come l’idea di corpo umano e di spazio architettonico si siano evolute e modificate in parallelo nell’arco dei secoli, nel corso degli ultimi due millenni. I parametri secondo i quali lo spazio architettonico viene progettato oggi fanno riferimento ad un corpo umano dinamico, instabile, difficilmente inquadrabile secondo parametri standardizzati: la casa contemporanea deve oggi poter rispondere alle nuove logiche di azione, relazione, comunicazione dell’individuo.
Se gli alloggi in cui viviamo tutt’ora sono stati concettualizzati negli anni ’20 del secolo scorso per quanto riguarda le dimensioni delle stanze, la loro aggregazione, la distribuzione e circolazione interna, è possibile che un riuso degli stessi spazi, attraverso azioni improprie possa modificare l’idea di casa che comunemente continuiamo a conservare nel nostro immaginario?
FATTI.
La prima esercitazione ha come obiettivo il riuso di un edificio residenziale moderno progettato tra gli anni ’20 e gli anni ’50 del secolo scorso. Attraverso l’uso improprio dello spazio domestico vengono messi in crisi i modelli sociali e culturali che ne hanno guidato il disegno. Modalità di aggregazione delle cellule abitative, sistemi distributivi, accessi, spazi collettivi, divisioni interne: ogni elemento viene riletto e riusato simulando diversi programmi funzionali. Il risultato è una forma di colonizzazione non programmata e non controllabile che porterà a risultati sempre diversi in relazione alle scelte di ogni singolo individuo.

02 azione:SOCIALIZZARE _ strumento:SPAZIO COLLETTIVO

La casa da luogo individuale a spazio di relazione



PAROLE.
L’idea di possedere una “casa di proprietà” è stata per decenni una ragione di vita per le classi medie; il risultato è stato un progressivo isolamento delle persone all’interno dei propri confini domestici: il nucleo familiare si rafforza dentro le mura di casa, mentre le relazioni sociali sono esercitate in altri luoghi: locali pubblici, cinema, centri commerciali, ambienti di lavoro.
L’attualità ci consegna una realtà molto diversa da quella incentrata sul mito della famiglia che ha caratterizzato, dal dopoguerra in poi, il secolo scorso.
Stanno nascendo oggi nuove forme di convivenza domestica; modelli abitativi che rispondono all’allargamento della fascia di quanti non sono così poveri da accedere alle graduatorie degli alloggi popolari, ma neanche sufficientemente abbienti per permettersi un affitto tradizionale. Soluzioni come il Social Housing nascono dall’incontro tra pubbliche amministrazioni che spesso mettono a disposizione i terreni e imprese private che si impegnano a immettere gli alloggi sul mercato a prezzi accessibili. I destinatari? Studenti fuori sede, giovani coppie, lavoratori precari, pensionati, che si ritrovano a condividere alcuni spazi comuni, come lavanderie, sale studio, giardini, sperimentando una nuova forma di convivenza.
Anche lo spazio lavorativo entra a far parte del sistema domestico: piccoli laboratori artigianali, studi professionali, stanze in affitto, diventano luoghi aggiunti a quelli tradizionalmente identificati come “casa”, modificando il significato del concetto di abitare.
Il ciclo di lezioni teoriche proposte in questo secondo blocco ha l’obiettivo di mostrare come l’idea di casa si evolva a partire dagli anni cinquanta fino ad oggi, insieme all’evolversi di altri concetti, quali la famiglia, l’individuo, il lavoro, il tempo libero. Le relazioni tra le persone e i modi attraverso i quali lo spazio domestico viene abitato e condiviso sono temi centrali per capire come progettare una casa significhi oggi pensare ad universo molto più allargato e complesso di quello che abitualmente siamo abituati ad immaginare.
FATTI.
La seconda esercitazione ha come obiettivo la progettazione di una serie di unità residenziali concepite per essere abitate da nuclei familiari allargati, nei quali il livello di relazionalità sia molto alto. Lo spazio domestico viene affrontato come sistema complesso di luoghi, la cui articolazione, disposizione ed organizzazione derivi da una serie di variabili incrociate, derivate dalle esigenze dell’individuo che dovrà abitare il proprio spazio vitale. Verranno assegnati diversi programmi funzionali complessi associati a differenti profili familiari, ciascuno con esigenze specifiche. L’esercizio prevede inoltre che una parte della casa sia realizzata in autocostruzione, con il contributo diretto, cioè, dei proprietari che la andranno ad abitare. Determinante sarà quindi la scelta di tecniche costruttive e di materiali di semplice applicazione, leggeri, smontabili e riutilizzabili.




03 azione:COLONIZZARE _ strumento:PAESAGGIO

procedure di relazione tra i sistemi residenziali complessi ed il paesaggio contemporaneo



PAROLE.
Immaginate una casa. La prima figura che salta alla mente è l’icona presente sui desktop di ogni computer: un triangolo appoggiato su un quadrato con tanto di camino e porta di ingresso. Una casa simbolica, che di solito è circondata da un bel giardino con alberello verde e l’auto posteggiata lì vicino. Ora provate ad immaginare un paesaggio. L’esperimento è più complesso perché il concetto di paesaggio è molto più condizionato da esperienze soggettive; sicuramente però l’immagine avrà a che fare con elementi naturali: alberi, colline, prati, ruscelli. Tentate infine, anziché piazzare la vostra casa al centro del paesaggio, di far entrare il paesaggio dentro la casa. Operazione molto difficile che ha visto gli architetti da sempre impegnati con “stanze a cielo aperto” come Le Corbusier o cascate che attraversano letteralmente la casa, come Wright, ma che oggi si confronta con un’idea di paesaggio che si è radicalmente modificata.
Siamo proprio sicuri che la natura sia oggi totalmente addomesticata, controllabile e amica dell’uomo, o piuttosto si sta manifestando come qualcosa di imprevedibile, instillando in noi una certa inquietudine e un istintivo senso del pericolo? Le catastrofi naturali che sconvolgono il pianeta, cancellando intere città e territori antropizzati sono all’ordine del giorno: il paesaggio che l’uomo modella continuamente, adattandolo alle proprie esigenze, interagisce a sua volta reagendo e rimodellando l’ambiente.
Il ciclo di lezioni teoriche proposte in questo terzo blocco ha l’obiettivo di mostrare come gli organismi residenziali complessi si relazionino con i molteplici paesaggi che disegnano oggi l’ambiente in cui viviamo. Dall’architettura che domina la natura, all’architettura che abita la natura, contaminandosi con gli elementi costitutivi del paesaggio. Lo spazio domestico gioca ancora una volta un ruolo determinante in questo processo evolutivo, allargando i propri confini verso il paesaggio e, contemporaneamente, inglobando diversi paesaggi all’interno dell’abitazione.
FATTI.
La terza esercitazione ha come obiettivo la progettazione di un sistema residenziale complesso nel quale tutte le reti  di connessione e gli spazi comuni, alla scala dell’alloggio e alla scala dell’edificio nel suo insieme, siano in relazione diretta con il paesaggio nel quale questo si inserisce.
Il progetto di un sistema complesso nella sua interezza si pone come obiettivo lo studio dei processi progettuali che portano a stabilire le relazioni fondative tra l’organismo architettonico ed il paesaggio che da questo viene intercettato.
L’abitazione nasce dall’esigenza di configurare aggregazioni di elementi attorno ad uno spazio che definiamo relazionale, in quanto capace di essere pubblico, privato o semiprivato allo stesso tempo. Non sono più solo le facciate a caricarsi di valori identitari, simbolici ed a conferire carattere all’edificio, ma è necessario che da tutto il sistema degli spazi domestici derivino le regole di relazione ed aggregazione tra contesti culturali, geografici e sociali differenti.

articolazione
L'organizzazione didattica del Laboratorio, in riferimento ai temi approfonditi, verrà articolata intorno a tre prove didattiche scandite nel corso dell'anno, con date da definirsi nel dettaglio, per le quali di volta in volta verranno fornite indicazioni, materiale illustrativo e riferimenti bibliografici. Una serie di lezioni ex-cathedra, inquadreranno i temi specifici sollevati nell'ambito più generale del dibattito architettonico contemporaneo.

modalità d’esame
L'organizzazione didattica del Laboratorio, prevede che le tre esercitazioni vengano giudicate come parte integrante dell’esame finale. Le tre prove sono propedeutiche l’una alle altre. A conclusione del laboratorio si terrà un workshop di una settimana nel quale gli studenti daranno forma compiuta al lavoro dell’anno. A conclusione del workshop si procederà alla presentazione collettiva dei lavori ed alla loro valutazione.

riferimenti bibliografici

-           Le Corbusier, Verso un’architettura, edizione italiana a cura di Pier Luigi Cerri, Pier Luigi Nicolin, Longanesi, Milano, 1984
-           Perec Georges, Specie di Spazi, Bollati Boringhieri, Torino, 1989, ed originale Espèces d’espaces, Galilée, Paris, 1974
-           Herman Hertzberger, Lezioni di architettura, edizione italiana a cura di Michele Furnari, Roma, edizioni Laterza, 1996
-          Rem Koolhaas, Delirious New York, London, 1978
-           Aldo Rossi, L’architettura della città, Milano, Città studi, 1995
-           Colin Rowe, La matematica della villa ideale e altri scritti, Bologna, Zanichelli, 1990
-          Van Berkel Ben, Move, NAI, Rotterdam, 1998
-           Robert Venturi, Complessita e contraddizine nell’architettura, Bari, Dedalo, 1984
-           R. Wittkower, Principi architettonici nell’età dell’umanesimo, To, Einaudi, 1964