mercoledì 30 settembre 2015
lunedì 21 settembre 2015
A.A. 015_06 Multi_SIZE Workshop Programma Generale
Massimiliano Giberti Alessandro
Valenti
Multi_SIZE Workshop
Laboratorio
integrato di architettura e design per lo studio di nuovi modelli di ospitalità
legata al turismo.
Obiettivi (e risultati di apprendimento previsti)
Come sta reagendo il nostro territorio all’esigenza di
trasformazione di molti manufatti architettonici obsoleti che ne hanno
determinato l’immagine a partire dai primi decenni del secolo scorso? Quali
strategie di riuso o di riassetto della propria struttura metteranno in campo
le città del futuro? E’ pensabile costruire ancora nuovi edifici quando una
grande percentuale delle architetture esistenti è in disuso o abbandonata?
Nella nostra epoca, caratterizzata da una
forte regressione economica e parallelamente da una nuova imminente emergenza
sociale, l’idea che sia possibile riusare il patrimonio costruito esistente si
sta facendo largo tra le giovani generazioni di progettisti.
Le parole d’ordine sono: limitare il
consumo di suolo, operare interventi a basso costo e a scarso contenuto tecnologico
che favoriscano forme di uso alternative e interscambiabili, sfruttare al
massimo le capacità di ognuno di noi di inventare il proprio spazio di azione all’interno
di un manufatto architettonico, senza modificarne necessariamente la struttura.
Sembra delinearsi un orientamento che ha reso labile la divisione
tra differenti aree disciplinari: la cosiddetta Architettura e il campo degli
Interni. Il fenomeno ha a che fare da una parte con la necessità di intervenire
sulle strutture esistenti e dall’altra con la disponibilità di procedure
riconducibili a parole quali: instabilità, provvisorietà, smontabilità,
adattabilità, riciclo. È la ridefinizione del concetto stesso di Interni.
L’aggiornamento riguarda tanto gli oggetti quanto le architetture: due ordini
di grandezze, convenzionalmente distinti, accomunati da sperimentazioni
riconducibili alla sfaccettatura della ricerca contemporanea, soprattutto in
fatto di tecnologie e materiali. All’insegna della leggerezza e della mobilità.
Con una nuova materialità, affidata a cartone, plastica, legno, tessuto.
Il Laboratorio Multi_SIZE ha come obiettivo l’apprendimento e la
sperimentazione di tecniche di riuso e riattivazione che portino a definire
nuovi modelli turistico - ricettivi, nel territorio ligure. Una forma di
ospitalità pensata per turisti di nuova generazione che sia capace di
rilanciare la Liguria come regione ad alta vocazione turistica, ma allo stesso
tempo, attenta all’equilibrio con il proprio territorio e con i manufatti
architettonici che lo caratterizzano. Queste procedure verranno applicate a
diversi modelli di ospitalità, legati ad altrettanti sistemi architettonici presenti sul
territorio ligure, attraverso azioni progettuali che avranno come parole chiave
concetti come multiscalarità e interdisciplinarità.
Ogni studente si confronterà con manufatti
complessi, nei quali le componenti del paesaggio naturalistico, dei tessuti
urbani e del patrimonio edilizio denso si combinano in modo articolato e non convenzionale.
Contenuti e articolazioni del corso
Contenuti e articolazioni del corso
Il Laboratorio integrato Multi_SIZE, è articolato in tre momenti associati ad altrettante
esercitazioni pratiche, ciascuno dei quali avrà durata bimestrale. Le tre
sperimentazioni saranno legate allo studio di modelli architettonici specifici
e all’applicazione di strategie progettuali finalizzate alla definizione di
nuovi organismi architettonici, pensati per la ricettività turistica, a partire
da manufatti esistenti. Ogni esercizio è legato ad un’azione che rappresenta
una diversa declinazione del concetto di riuso.
01_ Azione: OCCUPARE. Modello
ricettivo : OSTELLO_CAMPING. Periodo ottobre-novembre
Definizione: Occupazione Abusiva. Legata ad un tempo
determinato e relativamente breve, è reversibile e potenzialmente ripetibile in
altri contesti con risultati differenti. L’abuso o uso improprio dello spazio è
una forma di occupazione prevalentemente spontanea che deroga in parte o
completamente dai principi rispetto ai quali un determinato spazio è stato
progettato. Eventi temporanei non organizzati come l’occupazione di una piazza
o di un parco per manifestare le proprie idee, fino a situazioni più progettate
come concerti, fiere, parate, eventi sportivi in contesti non convenzionali,
modificano radicalmente le regole, le gerarchie ed il senso complessivo degli
spazi coinvolti. L’occupazione abusiva non presuppone una profonda conoscenza
dei codici d’uso di partenza, ma li reinterpreta e riprogramma in modo
istintivo, modificando lo spazio sostanzialmente, anche senza cambiare la
morfologia degli elementi architettonici che lo costituiscono.
Svolgimento: La prima esercitazione
ha come obiettivo l’occupazione abusiva di un edificio dismesso, come ad
esempio una ex colonia estiva, e della porzione di territorio di sua
competenza, per insediare un programma ricettivo temporaneo. Verranno studiate
modalità do occupazione spontanea, realizzate quasi senza l’apporto di elementi
architettonici, ma semplicemente adattando il corpo umano alla morfologia degli
spazi esistenti, ripensandoli e adattandoli a forme d’uso diverse.
L’occupazione avrà durata breve e sarà di natura reversibile; potrà interessare
l’edificio in tutte le sue parti: copertura, facciata, interrati, spazi esterni
ecc… attraverso azioni di appropriazione basate sulla capacità di riadattare un
manufatto esistente in funzione dell’esigenza di ospitare un determinato numero
di persone in occasione di un evento temporaneo.
02_ Azione:RIUSARE . Modello ricettivo: RESIDENCE_ COHOUSING. Periodo dicembre-gennaio.
Definizione: RIUSO. Sostituzione
di una serie di azioni e funzioni precedentemente attive in un determinato
spazio, con altre prevalentemente differenti. Il Riuso di uno spazio concepito
per altre esigenze implica una forma di adattamento e ricodificazione dello
spazio stesso che può portare alla sua completa trasformazione.
Se le architetture concepite solo cento anni fa prevedevano
una sostanziale immortalità dell’edificio stesso ed una invariabilità nel tempo
dell’uso che ne sarebbe stato fatto, questo oggi non è più pensabile.
Molte architetture contemporanee cambiano programma
funzionale mentre sono ancora in costruzione; la vita media di un edificio si
attesta sulla soglia dei trent’anni, ciò significa che ogni spazio
architettonico progettato oggi deve già prevedere intrinsecamente la possibilità
del suo riuso.
Svolgimento: La seconda esercitazione
è focalizzata sulla individuazione di un programma di uso che sia in grado di riattivare
una struttura alberghiera di vecchia generazione, ormai in disuso. L’idea è che
l’hotel esistente possa essere ripensato e modificato per ospitare un nuovo
programma funzionale che preveda servizi aperti alla città, residenze
temporanee e la possibilità di modificare il proprio assetto durante i periodi
di bassa stagionalità turistica (es: hotel in estate, residence in inverno)
03_ Azione:COLONIZZARE . Modello ricettivo:
ALBERGO DIFFUSO. Periodo marzo-maggio.
Definizione: COLONIZZAZIONE. Uso
di uno spazio nel quale coesistono contemporaneamente altre forme di uso legate
a programmi funzionali anche diversi. Presuppone la presenza di un organismo
architettonico ospitante nel quale si possano attivare azioni parassitarie di
colonizzazione temporanea o permanente.
La Colonizzazione coinvolge lo spazio ospitante a differenti
livelli: sfruttandone i sistemi strutturali e distributivi senza modificarli, operando
una ibridazione degli elementi costituivi per generare un nuovo spazio,
inserendo una serie di nuovi elementi architettonici nello spazio ospitante che
ne modifichino la percezione e le modalità d’uso. La Colonizzazione prevede
l’appropriazione di uno spazio attraverso l’uso di strumenti e metodologie
diversi da quelli che ne hanno indirizzato il progetto. La modificazione dello
spazio è conseguenza della reazione ad un agente esterno che provoca una serie
di cambiamenti negli elementi che lo costituiscono: la struttura, le
connessioni, le dimensioni.
Svolgimento: La terza esercitazione è
finalizzata alla progettazione di micro dispositivi spaziali che interagiscano
con le architetture esistenti di un borgo abbandonato, per consentirne
l’utilizzo come albergo diffuso. L’obiettivo è quello di approdare al
progetto degli interni di un’unità di dimensioni contenute mettendo insieme la
scala dell’architettura con quella del design. Con una particolare attenzione
agli arredi e a chi li usa, e alle rinnovate relazioni dell’architettura con il
corpo e il movimento. Dal punto di vista teorico verrà ripercorsa la strada che
dall’existenzminimum dell’architettura moderna è approdata alle case mobili e
di emergenza di quella contemporanea passando per il binomio di
abito-abitazione. Questi oggetti funzioneranno come
sistemi di organizzazione dello spazio interno ma potranno anche espandersi
all’esterno, modificando le relazioni tra le diverse architetture esistenti. I
dispositivi saranno dettagliati fino alla scala 1:20 e dovranno rispondere a un
preciso programma funzionale dell’albergo diffuso. Senza trascurare il
controllo della luce, il ruolo del colore, le prestazioni dei materiali,
l’ergonomia delle forme e la sostenibilità dell’insieme.
Bibliografia
Il laboratorio è strutturato intorno a tre testi la cui conoscenza è fondamentale per lo svolgimento delle esercitazioni e la comprensione delle lezioni teoriche:
M. Giberti, Compendio di anatomia per
progettisti, Quodlibet, Macerata, 2014
M. Giberti, Piccolo manuale d’uso per
l’architettura contemporanea, 22 Publishing, Milano, 2013
A. Valenti, Case disperatamente
contemporanee, 22 Publishing, Milano, 2013
Vengono inoltre consigliati i seguenti
testi, la cui conoscenza dovrebbe costituire la base di qualsiasi esercizio
progettuale :
Architettura:
-
Le Corbusier, Verso un’architettura, edizione italiana a cura di Pier Luigi
Cerri, Pier Luigi Nicolin, Longanesi, Milano, 1984
-
Perec Georges, Specie di Spazi, Bollati Boringhieri, Torino, 1989, ed originale
Espèces d’espaces, Galilée, Paris, 1974
-
Herman Hertzberger, Lezioni di architettura, edizione italiana a cura di
Michele Furnari, Roma, edizioni Laterza, 1996
- Rem Koolhaas,
Delirious New York, London, 1978
-
Aldo Rossi, L’architettura della città, Milano, Città studi, 1995
-
Colin Rowe, La matematica della villa ideale e altri scritti, Bologna,
Zanichelli, 1990
-
Van Berkel Ben, Move, NAI, Rotterdam, 1998
-
Robert Venturi, Complessità e contraddizione nell’architettura, Bari, Dedalo,
1984
-
R. Wittkower, Principi architettonici nell’età dell’umanesimo, To, Einaudi,
1964
Design:
- AA.VV, Design una storia italiana,
Milano 2011
- Bergamasco Porzia, Croci Valentina,
Design in Italia. (L’esperienza del quotidiano), Milano 2010
- Branzi Andrea, Introduzione al design
italiano. Una modernità incompleta, Milano 1999
- Robertazzi Silvia, Valenti Alessandro,
Storie di Cucina, in AA.VV. Design, una Storia Italiana, Milano 2011,
pp.260-285
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