lunedì 21 settembre 2015

A.A. 2015/2016 Multi_SIZE Workshop Calendario Didattico


A.A. 015_06 Multi_SIZE Workshop Programma Generale

Massimiliano Giberti Alessandro Valenti
Multi_SIZE Workshop
Laboratorio integrato di architettura e design per lo studio di nuovi modelli di ospitalità legata al turismo.

Obiettivi (e risultati di apprendimento previsti)
Come sta reagendo il nostro territorio all’esigenza di trasformazione di molti manufatti architettonici obsoleti che ne hanno determinato l’immagine a partire dai primi decenni del secolo scorso? Quali strategie di riuso o di riassetto della propria struttura metteranno in campo le città del futuro? E’ pensabile costruire ancora nuovi edifici quando una grande percentuale delle architetture esistenti è in disuso o abbandonata?
Nella nostra epoca, caratterizzata da una forte regressione economica e parallelamente da una nuova imminente emergenza sociale, l’idea che sia possibile riusare il patrimonio costruito esistente si sta facendo largo tra le giovani generazioni di progettisti.
Le parole d’ordine sono: limitare il consumo di suolo, operare interventi a basso costo e a scarso contenuto tecnologico che favoriscano forme di uso alternative e interscambiabili, sfruttare al massimo le capacità di ognuno di noi di inventare il proprio spazio di azione all’interno di un manufatto architettonico, senza modificarne necessariamente la struttura.

Sembra delinearsi un orientamento che ha reso labile la divisione tra differenti aree disciplinari: la cosiddetta Architettura e il campo degli Interni. Il fenomeno ha a che fare da una parte con la necessità di intervenire sulle strutture esistenti e dall’altra con la disponibilità di procedure riconducibili a parole quali: instabilità, provvisorietà, smontabilità, adattabilità, riciclo. È la ridefinizione del concetto stesso di Interni. L’aggiornamento riguarda tanto gli oggetti quanto le architetture: due ordini di grandezze, convenzionalmente distinti, accomunati da sperimentazioni riconducibili alla sfaccettatura della ricerca contemporanea, soprattutto in fatto di tecnologie e materiali. All’insegna della leggerezza e della mobilità. Con una nuova materialità, affidata a cartone, plastica, legno, tessuto.

Il Laboratorio Multi_SIZE ha come obiettivo l’apprendimento e la sperimentazione di tecniche di riuso e riattivazione che portino a definire nuovi modelli turistico - ricettivi, nel territorio ligure. Una forma di ospitalità pensata per turisti di nuova generazione che sia capace di rilanciare la Liguria come regione ad alta vocazione turistica, ma allo stesso tempo, attenta all’equilibrio con il proprio territorio e con i manufatti architettonici che lo caratterizzano. Queste procedure verranno applicate a diversi modelli di ospitalità, legati ad altrettanti sistemi architettonici presenti sul territorio ligure, attraverso azioni progettuali che avranno come parole chiave concetti come multiscalarità e interdisciplinarità.
Ogni studente si confronterà con manufatti complessi, nei quali le componenti del paesaggio naturalistico, dei tessuti urbani e del patrimonio edilizio denso si combinano in modo articolato e non convenzionale.

Contenuti e articolazioni del corso
Il Laboratorio integrato Multi_SIZE, è articolato in tre momenti associati ad altrettante esercitazioni pratiche, ciascuno dei quali avrà durata bimestrale. Le tre sperimentazioni saranno legate allo studio di modelli architettonici specifici e all’applicazione di strategie progettuali finalizzate alla definizione di nuovi organismi architettonici, pensati per la ricettività turistica, a partire da manufatti esistenti. Ogni esercizio è legato ad un’azione che rappresenta una diversa declinazione del concetto di riuso.

01_ Azione: OCCUPARE. Modello ricettivo : OSTELLO_CAMPING. Periodo ottobre-novembre

Definizione: Occupazione Abusiva. Legata ad un tempo determinato e relativamente breve, è reversibile e potenzialmente ripetibile in altri contesti con risultati differenti. L’abuso o uso improprio dello spazio è una forma di occupazione prevalentemente spontanea che deroga in parte o completamente dai principi rispetto ai quali un determinato spazio è stato progettato. Eventi temporanei non organizzati come l’occupazione di una piazza o di un parco per manifestare le proprie idee, fino a situazioni più progettate come concerti, fiere, parate, eventi sportivi in contesti non convenzionali, modificano radicalmente le regole, le gerarchie ed il senso complessivo degli spazi coinvolti. L’occupazione abusiva non presuppone una profonda conoscenza dei codici d’uso di partenza, ma li reinterpreta e riprogramma in modo istintivo, modificando lo spazio sostanzialmente, anche senza cambiare la morfologia degli elementi architettonici che lo costituiscono.

Svolgimento: La prima esercitazione ha come obiettivo l’occupazione abusiva di un edificio dismesso, come ad esempio una ex colonia estiva, e della porzione di territorio di sua competenza, per insediare un programma ricettivo temporaneo. Verranno studiate modalità do occupazione spontanea, realizzate quasi senza l’apporto di elementi architettonici, ma semplicemente adattando il corpo umano alla morfologia degli spazi esistenti, ripensandoli e adattandoli a forme d’uso diverse. L’occupazione avrà durata breve e sarà di natura reversibile; potrà interessare l’edificio in tutte le sue parti: copertura, facciata, interrati, spazi esterni ecc… attraverso azioni di appropriazione basate sulla capacità di riadattare un manufatto esistente in funzione dell’esigenza di ospitare un determinato numero di persone in occasione di un evento temporaneo.

02_ Azione:RIUSARE . Modello ricettivo: RESIDENCE_ COHOUSING. Periodo dicembre-gennaio.

Definizione: RIUSO. Sostituzione di una serie di azioni e funzioni precedentemente attive in un determinato spazio, con altre prevalentemente differenti. Il Riuso di uno spazio concepito per altre esigenze implica una forma di adattamento e ricodificazione dello spazio stesso che può portare alla sua completa trasformazione.
Se le architetture concepite solo cento anni fa prevedevano una sostanziale immortalità dell’edificio stesso ed una invariabilità nel tempo dell’uso che ne sarebbe stato fatto, questo oggi non è più pensabile.
Molte architetture contemporanee cambiano programma funzionale mentre sono ancora in costruzione; la vita media di un edificio si attesta sulla soglia dei trent’anni, ciò significa che ogni spazio architettonico progettato oggi deve già prevedere intrinsecamente la possibilità del suo riuso.

Svolgimento: La seconda esercitazione è focalizzata sulla individuazione di un programma di uso che sia in grado di riattivare una struttura alberghiera di vecchia generazione, ormai in disuso. L’idea è che l’hotel esistente possa essere ripensato e modificato per ospitare un nuovo programma funzionale che preveda servizi aperti alla città, residenze temporanee e la possibilità di modificare il proprio assetto durante i periodi di bassa stagionalità turistica (es: hotel in estate, residence in inverno)

03_ Azione:COLONIZZARE . Modello ricettivo: ALBERGO DIFFUSO. Periodo marzo-maggio.

Definizione: COLONIZZAZIONE. Uso di uno spazio nel quale coesistono contemporaneamente altre forme di uso legate a programmi funzionali anche diversi. Presuppone la presenza di un organismo architettonico ospitante nel quale si possano attivare azioni parassitarie di colonizzazione temporanea o permanente.
La Colonizzazione coinvolge lo spazio ospitante a differenti livelli: sfruttandone i sistemi strutturali e distributivi senza modificarli, operando una ibridazione degli elementi costituivi per generare un nuovo spazio, inserendo una serie di nuovi elementi architettonici nello spazio ospitante che ne modifichino la percezione e le modalità d’uso. La Colonizzazione prevede l’appropriazione di uno spazio attraverso l’uso di strumenti e metodologie diversi da quelli che ne hanno indirizzato il progetto. La modificazione dello spazio è conseguenza della reazione ad un agente esterno che provoca una serie di cambiamenti negli elementi che lo costituiscono: la struttura, le connessioni, le dimensioni.

Svolgimento: La terza esercitazione è finalizzata alla progettazione di micro dispositivi spaziali che interagiscano con le architetture esistenti di un borgo abbandonato, per consentirne l’utilizzo come albergo diffuso. L’obiettivo è quello di approdare al progetto degli interni di un’unità di dimensioni contenute mettendo insieme la scala dell’architettura con quella del design. Con una particolare attenzione agli arredi e a chi li usa, e alle rinnovate relazioni dell’architettura con il corpo e il movimento. Dal punto di vista teorico verrà ripercorsa la strada che dall’existenzminimum dell’architettura moderna è approdata alle case mobili e di emergenza di quella contemporanea passando per il binomio di abito-abitazione. Questi oggetti funzioneranno come sistemi di organizzazione dello spazio interno ma potranno anche espandersi all’esterno, modificando le relazioni tra le diverse architetture esistenti. I dispositivi saranno dettagliati fino alla scala 1:20 e dovranno rispondere a un preciso programma funzionale dell’albergo diffuso. Senza trascurare il controllo della luce, il ruolo del colore, le prestazioni dei materiali, l’ergonomia delle forme e la sostenibilità dell’insieme.


Bibliografia
Il laboratorio è strutturato intorno a tre testi la cui conoscenza è fondamentale per lo svolgimento delle esercitazioni e la comprensione delle lezioni teoriche:
M. Giberti, Compendio di anatomia per progettisti, Quodlibet, Macerata, 2014
M. Giberti, Piccolo manuale d’uso per l’architettura contemporanea, 22 Publishing, Milano, 2013
A. Valenti, Case disperatamente contemporanee, 22 Publishing, Milano, 2013
Vengono inoltre consigliati i seguenti testi, la cui conoscenza dovrebbe costituire la base di qualsiasi esercizio progettuale :

Architettura:
- Le Corbusier, Verso un’architettura, edizione italiana a cura di Pier Luigi Cerri, Pier Luigi Nicolin, Longanesi, Milano, 1984
- Perec Georges, Specie di Spazi, Bollati Boringhieri, Torino, 1989, ed originale Espèces d’espaces, Galilée, Paris, 1974
- Herman Hertzberger, Lezioni di architettura, edizione italiana a cura di Michele Furnari, Roma, edizioni Laterza, 1996
- Rem Koolhaas, Delirious New York, London, 1978
- Aldo Rossi, L’architettura della città, Milano, Città studi, 1995
- Colin Rowe, La matematica della villa ideale e altri scritti, Bologna, Zanichelli, 1990
- Van Berkel Ben, Move, NAI, Rotterdam, 1998
- Robert Venturi, Complessità e contraddizione nell’architettura, Bari, Dedalo, 1984
- R. Wittkower, Principi architettonici nell’età dell’umanesimo, To, Einaudi, 1964

Design:
- AA.VV, Design una storia italiana, Milano 2011
- Bergamasco Porzia, Croci Valentina, Design in Italia. (L’esperienza del quotidiano), Milano 2010
- Branzi Andrea, Introduzione al design italiano. Una modernità incompleta, Milano 1999
- Robertazzi Silvia, Valenti Alessandro, Storie di Cucina, in AA.VV. Design, una Storia Italiana, Milano 2011, pp.260-285