sabato 29 marzo 2014

I esercitazione PROGETTAZIONE DI UN MODULO MULTIFUNZIONALE


Alessandro Valenti Massimiliano Giberti
Laboratorio integrato di architettura e design sul riuso della infrastruttura ferroviaria alla Marina Grande di Arenzano.

Esercitazione 01
Periodo marzo-aprile
Svolgimento: 
La prima esercitazione ha come obiettivo la progettazione di un modulo di dimensioni 2,5x2,5x2,5 che ospiti usi alternativi tra :  cucinare, dormire, mangiare, ospitare, lavorare.     Ogni gruppo dovrà scegliere tre temi d'uso tra quelli proposti e sviluppare un progetto che approfondisca le caratteristiche spaziali, dimensionali, compositive, distributive e materiche del modulo in modo che l'oggetto possa assolvere alle tre funzione.
Il modulo dovrà poter essere trasformabile e modificabile attraverso semplici operazioni di manipolazione, come ad esempio : piegare, scorrere, svuotare, ruotare, ribaltare, aprire, chiudere ecc.....
E' possibile immaginare una collocazione dell'oggetto progettato in un ambiente chiuso oppure come elemento stand-alone all'aperto.


La consegna sarà costituita da una tavola manifesto che presenti il progetto attraverso immagini significative, scritte e slogan e una tavola con gli elaborati progettuali più tecnici: piante, sezioni e dettagli in scala adeguata per la comprensione del progetto  e delle diverse configurazioni spaziali, viste tridimensionali o plastici di studio che mostrino le differenti forme d’uso sia all'interno che all'esterno, nonché le relazioni tra oggetto e paesaggio/ambiente nel quale questo si inserisce

lunedì 17 marzo 2014

Progettazione degli interni AA 2013-2014 Programma Generale




LESS AESTHETIC MORE FLEXIBILITY
Elogio della smallness. 
Abitare tra microarchitettura e macrodesign

prof. arch. Alessandro Valenti
arch. Benedetta Lamberti
arch. Laura Arrighi






D. Perché non l'hai fatto più grande in modo che incombesse sull'osservatore?

R. Non stavo facendo un monumento.
  D. Allora perché non l'hai fatto più piccolo in modo che lo spettatore potesse vederne la sommità?
R. Non stavo facendo un oggetto
Repliche di Tony Smith a domande sul suo cubo di acciaio alto sei piedi.
Robert Morris, Notes on Scupture, 1966


Premessa
"...due parole sulla vita che si svolge a bordo di un piroscafo: per quindici giorni, da Bordeaux a Buenos Aires, sono tagliato fuori dal resto del mondo, dal mio parrucchiere, dalla mia lavandaia, dal mio fruttivendolo, dal mio macellaio. Ho aperto i bauli, mi sono sistemato nella mia casa: sono nei panni di un signore che ha affittato una casetta. Ecco il mio letto... Ecco l'armadio... Questo armadio potrebbe essere attrezzato infinitamente meglio; però è molto utile lo stesso. Di fronte, fra i due letti la scrivania, con tre cassetti molto preziosi; un tappeto di moquette, molto piacevole per i piedi scalzi (è bello stare a piedi scalzi!). Attraverso una piccola porta: un grande lavabo, un buon armadio per la biancheria, cassetti per gli oggetti da toilette, specchi, molti attaccapanni, luce elettrica a profusione. Attraverso una seconda porta: vasca da bagno, bidet, cesso, doccia con scolo diretto dell'acqua a terra. Ho un telefono a portata di mano, dal letto e dalla scrivania. E tutto qui. Dimensioni: 3 m x 3,25 m per la camera. Tutto compreso: 5,25 m X 3 m = 15,75 mq. Ricordiamoci la cifra. Un uomo è felice, realizza tutte le funzioni della vita domestica, dorme, si lava, scrive, legge, riceve gli amici in 15 mq.
Le Corbusier, conferenza a Buenos Aires, 10 ottobre 1929
Obiettivi
Extra Small. Da questo aggettivo, inteso come parametro per la produzione di idee e esperienze nel campo dell’interior design, prende il via il corso di Progettazione degli Interni. Con la volontà di intraprendere un percorso collettivo che consenta, attraverso la taglia mini, di approdare al progetto degli interni di un’unità di dimensioni contenute mettendo insieme la scala dell’architettura con quella del design. Alla smallness si farà riferimento non soltanto come spazio abitativo minimo ma come banco di prova su cui sperimentare logiche utilizzabili, più in generale, per il progetto degli interni. Con una particolare attenzione agli arredi e a chi li usa. E alle rinnovate relazioni dell’architettura con il corpo e il movimento (degli abitanti, degli arredi e delle case stesse). Ripercorrendo la strada che dalle sperimentazioni dell’architettura moderna è approdata  alle casa mobili e di emergenza di quella contemporanea. Senza trascurare il controllo della luce, il ruolo del colore, le prestazioni dei materiali, l’ergonomia delle forme e la sostenibilità dell’insieme.

Contenuti
Sembra delinearsi nel panorama dell’architettura contemporanea un orientamento che ha reso labile l’efficacia delle linee di confine tra le differenti aree disciplinari: la cosiddetta Architettura e il campo degli Interni. Il fenomeno ha a che fare da una parte con la necessità di intervenire sulle architetture esistenti e dall’altra con la disponibilità di nuove procedure compositive riconducibili a parole quali: instabilità, provvisorietà, smontabilità, adattabilità, riciclo. È la ridefinizione del concetto stesso di Interni, in sintonia con la propensione degli individui contemporanei verso soluzioni versatili e interattive; lontane dai rigidi principi stabiliti dagli ingegneri dell’efficienza dell’era moderna. L’aggiornamento riguarda tanto gli oggetti quanto gli spazi abitabili: due ordini di grandezze, convenzionalmente distinti nel passato, accomunati oggi da sperimentazioni riconducibili alla sfaccettatura della ricerca contemporanea, soprattutto in fatto di tecnologie e materiali. All’insegna della leggerezza e della mobilità. Caratteristica della contemporaneità; con tutto quello che ne consegue, compresa la trasportabilità delle cose e il loro consumo. E il passaggio veloce dalla ideazione alla realizzazione.
Con la materialità affidata a lamiera, cartone, plastica, legno, tessuto: materiali ritenuti effimeri; Dentro e fuori le case. Tra micro-architettura e macro-design.

Articolazione
Sondare la produzione di architetture minime realizzate negli ultimi anni, individuare e decodificarne le differenze con le case manifesto dei Maestri della Contemporaneità, offrire in tempo reale una lettura della loro trasformabilità, estendibile per successive derivazioni all’Architettura degli Interni, costituiranno le premesse teoriche del corso, organizzato intrecciando il momento dell’apprendimento con quello dell’elaborazione progettuale e integrando le comunicazioni ex-cathedra con esemplificazioni metodologiche riguardanti il lavoro finale: un procedimento compositivo dilatato che vedrà studenti e docenza impegnati in una continua verifica di tipo dialettico dei temi, generali e particolari, affrontati ai fini dello svolgimento e approfondimento del progetto. All’architettura extra small sarà applicata una lettura trasversale che ne rintracci le origini nella storia recente dell’Architettura. La casa minima, e la sua organizzazione dello spazio interno, saranno affrontate indagando l’abitazione come oggetto di transito dalla casa moderna alla casa contemporanea individuandone invenzioni e innovazioni. Successivamente si sposterà l’attenzione verso le procedure espressive. In particolare: la forma come risultato di una serie di possibili azioni nello spazio e sulla materia. La casa, infine, verrà esplorata affrontando la questione della scala ibridando la dimensione dell’architettura con quella del design, ripercorrendo le tappe fondamentali della storia delle stanze domestiche. 

Organizzazione
La didattica del corso verrà articolata intorno allo svolgimento graduale del tema centrale: alla progettazione di micro dispositivi spaziali. Di volta in volta, attraverso lezioni frontali, verranno fornite indicazioni, e riferimenti bibliografici. Il lavoro sarà strutturato attraverso una serie di scadenze che corrisponderanno ad altrettante consegne di materiali parziali degli elaborati d’esame. Il confronto avverrà attraverso presentazioni collettive e discussioni in aula.

Modalità d'esame
La prova si articolerà in 2 fasi. La prima prevede la discussione dell’elaborato di progetto relativo all’esercizio assegnato dalla docenza corredato di modello in scala adeguata. L’esercizio si baserà sul disegno degli interni di un’unità abitativa contaminando la scala del design con quella dell’architettura arrivando alla definizione di una sorta di arredo abitabile capace di contenere le funzioni minime di un’abitazione. L’intervento, della superficie massima di 45 mq. sarà l’occasione per sperimentare i meccanismi compositivi dell’Architettura degli Interni. La seconda fase prevede il superamento di una prova orale. Gli argomenti d’esame saranno quelli trattati durante le lezioni e contenuti nella bibliografia del corso.

Selezione bibliografica
I testi riportati di seguito riguardano gli aspetti teorici del corso. Durante il semestre verranno fornite di volta in volta, relativamente agli argomenti trattati, specifiche indicazioni su autori, magazine, designer, movimenti.
Testi base:
Design
AA.VV, Design una storia italiana, Milano 2011
Bergamasco Porzia, Croci Valentina, Design in Italia. (L’esperienza del quotidiano), Milano 2010
Branzi Andrea, Introduzione al design italiano. Una modernità incompleta, Milano 1999
Robertazzi Silvia, Valenti Alessandro, Storie di Cucina, in AA.VV. Design, una Storia Italiana, Milano 2011, pp.260-285
Valenti Alessandro, Case disperatamente contemporanee. La Trasformazione dello spazio domestico, Milano 2012
Architettura
Le Corbusier, Verso un’architettura, Milano 1966 (a cura di Cerri Pierluigi e Nicolin Pierluigi) [titolo originale: Vers une Architecture, Paris 1923]
Koolhaas Rem, S.M.L.XL., New York 1995
Testi consigliati
Frisa Maria Luisa, Lupano Mario, Tonchi Stefano, Total Living, Firenze 2002
Greenfield Susan, Gente di domani, Roma 2005 [titolo originale: Tomorrow’s People, 2003]
Siti Web

Marzo 2014